I nipoti sono come un'eredità




 I nipoti sono come un'eredità: li ricevi senza meriti. Senza aver fatto nulla per quello, all'improvviso cadono dal cielo... Senza dover attraversare i dispiaceri dell'amore, senza gli impegni del matrimonio, senza i dolori della maternità. Un nipote è davvero, sangue del tuo sangue. Con l'età arriva la nostalgia di qualcosa che hai avuto e che è svanito sottilmente insieme alla gioventù. Mio Dio, dove sono andati i figli? Sono diventati quegli adulti problematici che sono i figli oggi, che hanno suocero e suocera, coniuge, lavoro, appartamento e doveri, non riconosci in alcun modo i tuoi figli perduti. Sono uomini e donne. Non sono più quelli che ricordi. E poi, un bel giorno, senza che ti venga imposta alcuna agonia della gravidanza o del parto, il dottore mette un bambino tra le tue braccia. Completamente gratis. Senza dolore, senza piangere, quel bambino per il quale sei morta di nostalgia, simbolo della tua giovinezza, lungi dall'essere uno sconosciuto, è uno dei tuoi figli che ti viene restituito. E la cosa strana è che tutti riconoscono il diritto di amarlo con stravaganza. Sono sicuro che la vita ci dà nipoti per compensarci per tutte le perdite che derivano dalla vecchiaia. Sono amori nuovi, profondi e felici che arrivano ad occupare quel luogo vuoto e nostalgico lasciato da esplosioni giovanili. E quando abbracci il bambino e lui, ancora addormentato, apre un occhio e dice: "nonna!" il tuo cuore esplode di felicità, come il pane nel forno.

Dal web 



Dove sei felicità?




 "Dove sei felicità? Sono qui. Nella tazza di caffè che stai bevendo stamattina. Nel sorriso ieri notte di quel passante. Nel tramonto che muore nel mare. Nell'aria fresca delle sei. Nelle coperte calde in cui ti addormenti. Nella voce del tuo amore. Nel goal di quel bambino. Nell'abbraccio dei tuoi genitori. Nel viaggio dell'ultimo minuto. Sono qui. Nelle cose semplici. Nelle cose complesse non cercarmi. E' tempo perso. Sono qui. Mentre guardi e sorridi all'immensità di ogni giorno..."

(dal web)

Ad una certa età...




 Ad una certa età il rossetto invecchia. Ad una certa età per non essere vecchi bisogna sorridere più spesso. Ad una certa età, i giovani commuovono, per la bellezza indicibile dei loro sogni. Ad una certa età, non devi nascondere l'età, ma le ferite sul cuore. Ad una certa età, devi credere al futuro più di prima. Ad una certa età, devi progettare come se davanti a te avessi cento anni. Ad una certa età, guarda le tue rughe come se fossero perle. Ad una certa età, fai selezione delle persone che ti stanno attorno, ma non esagerare. Ad una certa età, impara ad amare senza riserve, senza aspettarti niente. Ad una certa età, devi avere cura di te, come se fossi un oggetto fragile e prezioso. Ad una certa età, balla, ridi, sogna, canta, ribellati. Come se fossi una ragazzina. Anzi, più di una ragazzina. Ad una certa età, non ti aspettare clemenza da nessuno, quindi sii clemente con te stessa. Ad una certa età, devi rialzarti, non puoi restare a terra. Non dimenticarlo mai..  Ad una certa età....

Dal web

Un giorno mi sedetti triste a scambiar due chiacchiere...

 


Un giorno mi sedetti triste a scambiar due chiacchiere con Dio, e gli chiesi: "Perché mi dai da conoscere sempre persone sbagliate, vuote, così distanti da me e dal mio mondo? Persone che prendono tanto, e non sanno dar nulla?" E Dio mi rispose: "Se hai una cesta piena di ottima e succosa frutta, o piena dei dolci più buoni e deliziosi, a chi decidi di donarli? A chi ha una cesta colma come la tua, o a chi ha la cesta vuota?" "La seconda." - risposi. E Dio riprese: "Se per me sei una cesta preziosa, dove vuoi che diriga i tuoi passi, se non dove c'è bisogno di ciò che possiedi nel cuore?" Ogni volta che pensiamo di subire ingiustizie, di dare tanto in termini d'amore, affetto, aiuto, e di non ricevere nulla; ogni volta che desolati ci guardiamo attorno credendo di vivere in un mondo ostile; ogni volta che non comprendiamo il perché di un incontro sfortunato, dovremmo pensare sempre a quanto sia stata colma la nostra cesta, e a quanto sia stata vuota quella delle persone che abbiamo incontrato. Dovremmo gioire comunque, per essere riusciti a mettere qualcosa in quella cesta vuota. Ognuno dà quel che è. Se è un fiore che dono, è un fiore che sono. Se è una pietra che dono, è una pietra che sono. Se è tanto che ho dato, è tanto che sono. Se è nulla che ho dato, è nulla che sono.

Patrizia Perotti


A che punto tragico siamo arrivati?

 


A che punto tragico siamo arrivati? Ci facciamo invitare alla resilienza da gente che fa un dramma se le si spezza un'unghia, ci facciamo dare lezioni di vita da persone che, raggiunti gli "anta", abitano ancora coi genitori o che dai genitori hanno avuto, e ancora arraffano, benefici e agevolazioni; ci facciamo insegnare la legalità da individui che dovrebbero alloggiare in galera e ci riduciamo a seguire corsi di comunicazione tenuti da gente che tutto dice tranne le cose oneste, ché mica è scema. Subiamo il giudizio sulle nostre azioni da chi non si scolla dalla comfort zone neppure se lo trascini con una fune, riceviamo inviti al sacrificio da chi ingrassa e invecchia nel privilegio; subiamo sermoni sulla moralità da chi sguazza nelle perversioni, ci accontentiamo della solidarietà di facciata da parte di chi è causa stessa dei nostri mali. A che punto tragico siamo arrivati? Tragico in tutti i sensi, abissale, impressionante. Potremmo dare la colpa a loro, agli altri, e invece no. Non si può fingere, non si può fare. L'inettitudine non è mai un alibi, piuttosto è sempre una concausa; un palese, incontrovertibile, granitico sintomo e segno di complicità.

Gabriela Pannia 

La depressione non ha un nome, né dei precisi segnali che anticipino il suo arrivo

 



La depressione non ha un nome, né dei precisi segnali che anticipino il suo arrivo. Giunge quando meno te lo aspetti, e ti consuma come la peggiore tra le malattie. Nasce da un senso di colpa profondo che senti dentro di te e che si è radicato in maniera inspiegabile prima nel tuo petto; infine, è penetrata come il gelo nelle ossa. Ci sono giorni buoni che si alternano a giorni pessimi, in cui nella tua mente ti chiedi perché ancora sei qui e se i tuoi problemi cesseranno mai di esistere. Il dramma è che più vorresti scomparire, più invece la tua figura si delinea netta nel mondo, e tutti vorrebbero far parte della tua energia, mentre a malapena tu riesci a respirare e ad apprezzare quello che con enorme fatica hai costruito. Poche persone sono in grado di capire la frustrazione che senti. Perché quel male rimane cosa tua, tua soltanto. Ti rendi conto di esser sola, e di piangere senza nessuno che ti guardi. La mente corre veloce come le ali di un colibrì in volo, ma la tua anima non riesce a soffermarsi su nulla di concreto. Ecco cosa può essere la depressione di vivere. Quel esserci senza mai davvero esserci. Quel volere abbandonare, conscio che non lo puoi fare. Non ti è concesso gettare la spugna, la vergogna sarebbe troppo grande. Così vai avanti, sorridi, sospiri, raccogli storie, abbracci, umori, e sogni, sentimenti senza distopie. E speri, speri che un giorno quei sorrisi torneranno a te sotto forma di amore.

L. Turrà

Non si dividono mai le strade...

 



 


Non si dividono mai le strade di chi davvero si vuole bene. Potranno esserci pause, percorsi diversi, incroci sbagliati, ma chi si vuole bene per davvero, troverà sempre un modo per ritrovarsi.
#pertelemigliorifrasi




Nella mia vita ho bisogno di gente vera..



 Nella mia vita ho bisogno di gente vera, di profumi d'altri tempi, di pochi amici e un'infinità di vero rispetto. Delle comparse, dei sorrisi di plastica e di parole buttate al vento non so cosa farmene.

Non dubitare mai...

 


Non dubitare mai di chi agisce d'impulso, sono le persone più sincere, che fanno realmente ciò che sentono.

A. Romano

Cosa voglio per me?

 


Cosa voglio per me? Solo serenità, niente di più. Non mi importa la bella vita, i bei vestiti, no non sono queste le cose che mi rendono felice. Sono una di quelle persone che è felice con poco. Mi basta avere accanto le persone che amo vedere nei loro volti la gioia la tranquillità. Mi basta una tazza di caffè caldo al mattino per sorridere. Mi basta una passeggiata in riva al mare. Mi basta la stima e l'amore delle persone che sono nel mio cuore. La grandezza non è in me sono una persona umile. Le grandezze le lascio a chi vive di superficialità. Io vivo di Emozioni.

(Vale Bianco)