Ora, lasciatemi in pace. Ora, abituatevi alla mia assenza. Io chiuderò gli occhi e dirò solo cinque cose, cinque radici preferite. Una è l'amore senza fine. La seconda è vedere l'autunno. Non posso vivere senza che le foglie volino e tornino alla terra. La terza è il grave inverno, la pioggia che ho amato, la carezza del fuoco nel freddo silvestre. La quarta cosa è l'estate rotonda come un'anguria. La quinta sono i tuoi occhi. Non voglio dormire senza i tuoi occhi, non voglio esistere senza che tu mi guardi: io tramuto la primavera affinché tu continui a guardarmi. Amici, questo è quanto voglio. E' quasi nulla ed è quasi tutto. Ora se volete andatevene. Ho vissuto tanto che un giorno dovrete per forza dimenticarmi, cancellarmi dalla lavagna: il mio cuore è stato interminabile. Ma perché chiedo silenzio non crediate che io muoia: mi accade tutto il contrario, succede che sto per vivere. Mai sentito così sonoro, mai avuto tanti baci. Ora, come sempre, è presto. La luce vola con le sue api. Lasciatemi solo con il giorno. Chiedo il permesso di nascere.
Pablo Neruda
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